ISSN: 2038-0925

21/ RECENSIONE: Giulietta STEFANI, “Colonia per maschi. Italiani in Africa Orientale: una storia di genere”, Verona, Ombre Corte, 2007, 202 p.

di Michele PANDOLFO
Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 5, 1|2011

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Giulietta STEFANI, "Colonia per maschi. Italiani in Africa Orientale: una storia di Genere", Verona, Ombre Corte, 2007, 202 p.

L’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, offre l’occasione per riflettere su alcune pagine dimenticate della storia nazionale. Fra queste vi è la vicenda delle colonie italiane in Africa, da sempre considerata un episodio ai margini, rimosso dalla memoria collettiva: si trattò invece di un tentativo autentico di costruire un’Italia diversa, un’altra Italia. Una giovane storica, Giulietta Stefani, ha concentrato la propria attenzione proprio su questo tema pubblicando nel 2007 per le edizioni Ombre Corte di Verona un saggio intitolato Colonia per maschi. Italiani in Africa Orientale: una storia di genere. Il testo si apre con una prefazione di Luisa Passerini, seguita da una nota introduttiva dell’autrice, nella quale si ripercorrono i problemi e gli errori che hanno accompagnato l’Italia nella sua avventura coloniale. Giulietta Stefani prende in esame in maniera particolare la campagna d’Etiopia degli anni 1935-36 che portò alla fondazione dell’Africa orientale italiana (AOI).
La ricerca condotta da Stefani è originale poiché rientra in quel recente filone di studi italiani che escono dal mero campo storiografico e analizzano i fenomeni storici alla luce di nuove metodologie teoriche e antropologiche. Questo testo si presenta infatti come un’analisi di “genere” che chiarisce in quale modo il concetto di mascolinità sostenuto dal fascismo abbia influito sulle vicende coloniali, dall’entusiasmo iniziale alle sconfitte, dal rapporto con le donne locali alla spinosa questione del meticciato. Il contributo più innovativo del saggio è sicuramente la lettura erotico-sessuale dello slancio coloniale italiano. «La colonia» – scrive Stefani – «è […] immaginata come lo spazio ideale per il recupero e la realizzazione della piena mascolinità» . L’avventura coloniale italiana sarebbe nata dunque da una pulsione maschile alla conquista e al possesso. Il testo è arricchito da preziose testimonianze che Giulietta Stefani ha recuperato negli archivi dei reduci militari, nei loro scritti personali, nella corrispondenza inviata alle famiglie in patria, nei diari sopravvissuti alla rovina della guerra e al rapido abbandono delle terre coloniali.
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PANDOLFO, Michele, «Giulietta STEFANI, Colonia per maschi. Italiani in Africa Orientale: una storia di genere, Verona, Ombre Corte, 2007, 202 p.», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 5, 1|2011,
URL:<http://www.studistorici.com/2011/01/29/pandolfo_numero_5>
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  1. Il confronto fra le tesi del testo tanto documentato e le canzonette propagandistiche da faccetta nera in poi mi ha lasciato basita e mi ha fatto riflettere su uno dei tanti modi della propaganda fascista, sulla passività popolare preda di fantasie basate sul potere e sull’aggressività inconscia non solo dei maschi, ma anche delle donne che lasciate in patria solidarizzavano per i loro eroi ed erano affascinate dalla personalità virile di Mussolini.

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