L’Italia tra due secoli
15-17 giugno 2011, Università di Bologna, Aula Magna di Santa Cristina
(Piazzetta Giorgio Morandi n. 2) –
Convegno di studi promosso dal
Cirec (Centro interuniversitario per la ricerca sull’età contemporanea)
in collaborazione con la Società italiana per lo studio della storia contemporanea (Sissco),
il Dipartimento di Discipline Storiche, Antropologiche e Geografiche,
Il Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia
e l’Istituto Storico Parri dell’Emilia-Romagna
Programma
mercoledì 15 giugno 2011 Tra due crisi ore 15:00-19:00 Michele Salvati L’economia italiana nella globalizzazione Adriano Giannola Questione meridionale e politiche di sviluppo nell’Unione Europea Stefano Musso Le relazioni industriali: concertazione e pluralismo Francesco Forgione L’economia criminale discutono Salvatore Biasco, Giovanni Federico giovedì 16 giugno 2011 La “seconda repubblica” ore 09:00-13:00 Salvatore Lupo La crisi della Repubblica dei partiti Alfio Mastropaolo Il populismo e l’antipolitica Alberto Vannucci Economia, politica, corruzione Raimondo Catanzaro Spirito civico, fiducia e coesione sociale Maurizio Fioravanti Le trasformazioni del modello costituzionale discutono Paolo Pezzino, Augusto Barbera ore 15:00-19:00 Mariuccia Salvati Nazione e regioni Piero Caracciolo Il decennio riformista Francesco Ramella L’Italia di mezzo: le ex regioni rosse Paolo Segatti La “questione settentrionale” Gabriella Gribaudi La questione meridionale discutono Paolo Capuzzo, Maurizio Ridolfi venerdì 17 giugno 2011 Intellettuali e culture nell’Italia che cambia ore 9:00-13:00 Antonio Tricomi Intellettuali e storia d’Italia Stefano Calabrese Letteratura e postnazione Alberto De Bernardi Culture politiche e narrazioni storiche Alberto Melloni Cristiani d’Italia tra due secoli Marica Tolomelli Comunicazioni di massa e sfera pubblica Discutono Luigi Ganapini, Niva Lorenzini ore 14.30-16.30 Assemblea soci Cirec ore 16:30-19:00 Tavola rotonda Nazione e postnazione Presiede Andrea Graziosi Interventi di Marc Lazar, Marcello Flores e Nadia Urbinati