18/ La guerra civile e l’architettura moderna. La fine di un sogno
di Gemma DOMÈNECH CASADEVALL
Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 7, 3|2011
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ABSTRACT | TESTO INTEGRALE | L’AUTORE | CITAZIONE | LICENZA |
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Italiano
Nei primi anni Trenta in Catalogna si afferma una chiara comunione di interessi all’interno di un gruppo di giovani architetti mossi da inquietudini verso la modernizzazione e percorsi dall’ideologia politica repubblicana e progressista. Insieme cercano di modificare le condizioni di vita dei cittadini. Politici e architetti condividono la preoccupazione per il modo di abitare delle classi lavoratrici, per la pianificazione delle città, il design di uso pubblico sociale e di tutela dei beni culturali. Dopo la guerra, come conseguenza di questa identificazione tra il movimento d’architettura innovativa e la Repubblica, l’architettura moderna viene respinta e molti di suoi attori subiranno rappresaglie nelle forme dell’reclusione, interdizione professionale, o dell’esilio.
Parole Chiave: architettura moderna, Repubblica, fascismo, rappresaglia, Catalogna.
English
In the early thirties in Catalonia there is an evident identification of interests between a group of young architects interested in modernization and the republican and progressive policy. Together they try to modify the citizens’ living conditions. Politicians and architects share the same concern for the lodging of working classes, the town planning, the design of public and social use and for protection of the artistic heritage. After the war because of this identification between the innovative architecture movement and the Republic, the modern architecture is rejected and many of its protagonists underwent acts of retaliation (imprisonment, professional disqualification, exile…)
Keywords: modern architecture, Republic, fascism, retaliation, Catalonia.
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Gemma Domènech Casadevall è dottore di Ricerca in Storia dell’Arte presso l’Universitat Autònoma de Barcelona (2000). Ha quindi svolto un post-dottorato nel Institut Català de Recerca en Patrimoni Cultural (ICRP – Istituto Catalano di Ricerca in Patrimonio Culturale). Ha pubblicato diversi saggi sul patrimonio dell’epoca moderna e sull’architettura e gli architetti catalani della prima metà del secolo XX. Ha pubblicato, fra altri testi: «Fragile heritages: an architecture between disappearance and reutilization», in Amoêda, Rogério, LIRA, Sérgio, Pinherio, Cristina, Heritage 2010. Heritage and sustainable development, Barcelos [Portugal], Green Lines Institute for Sustainable Development, 2010, p.837-844; «Republicanisme i renovació arquitectònica», in PUJOL, Enric, El somni republicà. El republicanisme a les comarques gironines [1900-1936], Girona, Ed. Viena-Diputació de Girona, 2009; con Carles Ribera: «Camins de sortida. L’exili gironí del 1939 » In Girona 1939-1953. Exilis, repressions i complicitats, Girona, Ajuntament de Girona, 2009; e con Rosa María Gil: nou model d’arquitectura al servei d’una idea de país. Barcelona, Fundació Josep Irla – Duxelm, 2010; e Josep Claret Rubira: arquitecte entre la República i la dictadura, Girona, Ajuntament de Girona – COAC, 2009.
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DOMÈNECH CASADEVALL, Gemma, «La guerra civile e l’architettura moderna. La fine di un sogno», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 7, 3|2011,
URL:<http://www.studistorici.com/2011/071/29/domenech_numero_7>
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