7/ Una casa dolce e decente è la prima lezione per diventare buoni cittadini: ordine sociale e disagio abitativo nella cultura urbana torinese tra Ottocento e Novecento
Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 21, 1|2015
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ABSTRACT | TESTO INTEGRALE | L’AUTORE | REFERENZE | LICENZE |
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Italiano
Sotto la pressione di una presa di coscienza resa quasi obbligata dalle contraddizioni della nascente realtà industriale, la percezione delle problematiche abitative fu orientata innanzitutto dall’importante opera di sensibilizzazione svolta dalle discipline sanitarie, anche all’ombra delle operazioni di risanamento incentivate dalla legge speciale per Napoli del 1885. Tuttavia all’origine delle scelte compiute agli albori del Novecento si sarebbero collocate le discrasie in cui la città ottocentesca aveva cristallizzato l’antitesi tra le velleità aristocratiche dei vertici sociali e i grumi di miseria sopravvissuti ai margini delle riqualificazioni urbane, monito emblematico dell’equazione classi lavoratrici-classi pericolose. Dietro la quinta scenografica disegnata con la realizzazione di boulevards, piazze à la page, edifici di ricercato eclettismo e ordinate radure per lo svago borghese si apriva infatti un dedalo di corrispondenze mancate, esito dell’incongruenza di offrire nuovi fasti urbani e giustificare al contempo l’abitazione dei meno abbienti nell’angustia di soffitte e stabili decadenti. Il senso della metafora giorno e notte, in cui si cela il contrasto tra le diverse anime della città, finì dunque per trasfondersi nell’insieme di antinomie giunto in eredità al nuovo secolo, la cui resistenza non fu completamente scardinata neppure dalla legge sulle case popolari varata nel 1903, la prima normativa in materia dell’Italia unita.
Parole chiave: abitazione, degrado, ordine, risanamento, storia sociale.
English
At the end of the XIX century, housing issues were oriented mainly by the important sensibilization of health disciplines, also in connection with reclamation works incentivated by the special law for Naples in 1885. In Turin, the decisions made at the beginning of XX century were nonetheless determined by the dyscrasias between urban social groupes: boulevards, à la page squares and eclectic buildings on one side and the decadent housings of low-income classes on the other side. The new century, therefore, kept the antinomies among the different souls of the city, that even the law on popular housings, in 1903, could not solve.
Keywords: degradation, housing, order, reclamation, social history.
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Maria D’Amuri si è laureata in Lettere moderne all’Università degli Studi di Torino, presso cui ha conseguito il dottorato in Studi storici. Ha svolto attività di ricerca principalmente in ambito di storia urbana, raccogliendo gli esiti di tali studi nella pubblicazione di diversi saggi e tre monografie dedicate all’esperienza dell’edilizia popolare a Torino e in Italia tra la metà dell’Ottocento e il primo dopoguerra.
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D’Amuri, Maria, «Una casa dolce e decente è la prima lezione per diventare buoni cittadini: ordine sociale e disagio abitativo nella cultura urbana torinese tra Ottocento e Novecento», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 21, 1|2015
URL: <http://www.studistorici.com/2015/03/29/damuri_numero_21/>
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