ISSN: 2038-0925

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11/ Internamento in Svizzera durante la Seconda Guerra Mondiale. Una proposta bibliografica

di Barbara GALIMBERTI – Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la Confederazione elvetica si trova posta di fronte a un crescente afflusso di rifugiati civili e militari che cercano asilo all’interno delle sue frontiere. Durante il conflitto, complessivamente 300.000 persone – in gran parte francesi, polacchi e italiani – vengono internate nei campi gestiti dall’esercito.



8/ Internati Militari Italiani dopo l’8 settembre 1943. Testimonianze di siciliani nei campi nazisti

di Deborah PACI – La vicenda dei Militari Italiani Internati dopo l’8 settembre in Germania è una pagina di storia su cui la storiografia ha taciuto per lungo tempo. Le ragioni sono molteplici e attengono al giudizio storico sugli anni del fascismo e sulla memoria della resistenza. Dare voce ai sopravvissuti, riportando le loro testimonianze orali, significa interrogarsi sui caratteri di quella zona grigia, la cui analisi deve partire dal rifiuto delle categorie dicotomiche fascismo-antifascismo. Gli internati siciliani rappresentano un caso studio di grande interesse a causa dello status peculiare della loro terra d’origine. Liberata dagli Alleati, la Sicilia non prese parte al movimento resistenziale interno ma i deportati in Germania parteciparono a una forma resistenziale alternativa.



5/ I prigionieri di guerra italiani negli Stati Uniti e il dilemma della cooperazione (1944-46)

di Mario DE PROSPO – Nella variegata realtà della prigionia di guerra italiana nell’ultimo conflitto, ha avuto sue precise peculiarità la vicenda dei 50.000 militari detenuti negli Stati Uniti. Dopo l’8 settem-bre, da nemici, essi diventarono “alleati” degli anglo-americani. I comandi statunitensi proposero loro un’adesione volontaria e individuale ad un programma di cooperazione, senza avere mai l’avallo ufficiale del governo Badoglio. Per i prigionieri non si trattò di una scelta semplice. Sperando in un miglioramento delle condizioni materiali e maggiori libertà, la maggioranza scelse di collaborare, ma a spingerli fu soprattutto la stanchezza dopo lunghi anni di guerra. Marginali furono invece le scelte motivate politicamente. Chi decise di non cooperare non ebbe vita facile. Emblematico è il caso del campo Hereford, dove emerse un gruppo di ufficiali con provenienze ideologiche eterogenee che diede vita ad una vivace dialettica politica e culturale.