ISSN: 2038-0925

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3/ “Par delà le Gothard”. Les matches Italie-Suisse et la consolidation des champs footbalistiques italien et suisse dans l’entre-deux guerres

di Grégory QUIN e Philippe VONNARD – Dans cet article, autour des rencontres internationales de football entre l’Italie et la Suisse, apparaissant comme autant de fenêtres ouvertes sur les dynamiques de l’institutionnalisation du football dans les années 1920 et 1930 en Europe continentale, notre ambition est double. D’une part, nous cherchons à examiner les processus de la consolidation des champs footballistiques italien et suisse dans l’entre-deux-guerres. D’autre part nous envisageons d’observer les répercussions de ces processus dans les commentaires journalistiques produits dans la presse helvétique (francophone et germanophone), tout particulièrement en matière de circulation des représentations nationales.



11/ “La vera Italia è all’estero”. Esuli antifascisti a Ginevra e nell’Alta Savoia

di Fabio MONTELLA – Lo studio ricostruisce l’attività degli antifascisti italiani attivi a Ginevra e nell’Alta Savoia francese.
In questa permeabile zona di confine gli esuli costruirono un’identità che affondava le proprie radici nella tradizione risorgimentale ma che proponeva un modello totalmente alternativo a quello veicolato dal fascismo attraverso le sedi consolari e le altre istituzioni del regime.
Figure come quelle di Giuseppe Chiostergi, Guglielmo Ferrero, Egidio Reale e Giuseppe Biasini catalizzarono intorno a sé numerosi oppositori al regime, creando una comunità che forniva notevole aiuto ai connazionali, come nel caso della colonia estiva per i bambini creata a Saint-Cergues.
La seconda guerra mondiale mostrerà i frutti più maturi di questa intensa attività solidaristica.



11/ Internamento in Svizzera durante la Seconda Guerra Mondiale. Una proposta bibliografica

di Barbara GALIMBERTI – Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la Confederazione elvetica si trova posta di fronte a un crescente afflusso di rifugiati civili e militari che cercano asilo all’interno delle sue frontiere. Durante il conflitto, complessivamente 300.000 persone – in gran parte francesi, polacchi e italiani – vengono internate nei campi gestiti dall’esercito.