ISSN: 2038-0925

Cimeli Adami

I tenenti Riccardo Frassetto di Crocetta Trevigiana e Vittorio Rusconi di Pavia, con i sottotenenti Attilio Adami di Udine, Enrico Brichetti di Brescia, Lamberto Ciatti di Modena, Rodolfo Cianchetti di Perugia e Claudio Grandjacquet di Roma, sono passati alla storia come i «sette giurati di Ronchi». Ufficiali del 1° battaglione del 2° reggimento dei Granatieri di Sardegna, che il 25 agosto 1919 è trasferito da Fiume a Ronchi, cinque giorni dopo
essi stilano un appello per l’annessione della città adriatica all’Italia, giurando fedeltà al
motto «Fiume o morte!».

Attilio Adami, nato il 24 luglio 1899, è il più giovane del gruppo. Reduce di guerra, aggregato alla colonna entrata il 12 settembre a Fiume, due mesi dopo egli partecipa all’occupazione di Zara. Passato al reparto Squadriglia autoblindate, assume il comando di una macchina, ricoprendo il ruolo di alfiere in occasione del conferimento al suo reparto di
una medaglia da parte di d’Annunzio. Durante il cosiddetto «Natale di sangue», quando navi italiane bombardano Fiume con l’intento di sloggiare i legionari, Adami rimane leggermente ferito. Torna sotto le armi nel secondo conflitto, combattente col grado di capitano di complemento nel 3° reggimento Granatieri nelle campagne di Albania e Grecia. Catturato dai tedeschi al momento dell’armistizio, è deportato in Germania nel lager di Limburg, facendo ritorno in Italia alla fine del 1945. Dirige da allora un’azienda artigiana ed è assiduamente presente ai raduni commemorativi della «Marcia di Ronchi». Muore a Udine il 24 agosto 1970.

In questa sezione sono per la prima volta esposti al pubblico i cimeli personali della collezione Adami: fotografie, diplomi, gagliardetti, lettere, perlopiù scritte da d’Annunzio o recanti la sua firma: testimonianze di una parentesi di vita intensamente vissuta e di una memoria tenacemente coltivata.

.

Fotografie e cartoline
























Manoscritti autografi di d’Annunzio




















Riconoscimenti e documenti personali di Adami




















 

Comunicazioni ai legionari








Cimeli e dediche
















Scrivi un commento