Riccardo Zanella
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I precedenti
Altro che “città di vita”! Fiume è la mia città, è dove sono nato, e posso ben dire che tutta la mia vita l’ho vissuta per lei, per il suo bene: a lei ho sempre pensato, piuttosto che a me stesso… La storia non l’ha ripagato questo amore, me ne morirò lontano, in un ritrovato esilio, come in quell’ormai lontano 1919, quando… ma andiamo per ordine. Sono nato, a Fiume, nel 1875 quando la città dipendeva da Budapest. È per difenderne l’autonomia e l’italianità – contro i croati e anche contro i magiari! – che è nato il Partito autonomo ed io ben presto ne sono divenuto segretario. Ci sono stato anche a Budapest, al parlamento, per battermi per lei e poi è stata la guerra, la Grande guerra, intendo: soldato dell’imperatore? Sì, ma per poco, e dalla Russia ce l’ho fatta a disertare e a passare in Italia. E anche da lì ho pensato a lei, la mia città, fondando associazioni che la facessero conoscere ai nostri connazionali! Poi è arrivato il 30 ottobre del ’18, il Consiglio nazionale (ma io non ci sono stato) e poi lui, “il comandante”!
L’arrivo
Ecco sì, nei primi tempi magari, l’idea che qualcuno si potesse preoccupare di lei, della mia Fiume, che volesse difenderne l’identità italiana, e che quel qualcuno fosse un “maestro”, un uomo di lettere come D’Annunzio… Sì, come tanti mi ero illuso che l’“impresa” potesse giovare alla nostra causa e mi sono offerto di aiutarlo, il “maestro”. Ma quando ci siamo incontrati, no … non poteva portare a nulla di buono quell’avventura: si pensava a ben altro, altro che Fiume italiana, quelli l’Italia volevano metterla sotto sopra! Non c’è voluto tanto tempo per capire quale fosse il volto autentico del “maestro”, anzi del “comandante”. È stato quando sono ritornato da una missione a Roma, per incontrare degli uomini del governo Nitti. «E no, caro Zanella, da Fiume non ci si allontana senza il mio permesso, tanto meno per trattare», mi disse D’Annunzio minacciando di cacciarmi dalla mia città! E ha osato mandarmi a casa, accompagnato dai carabinieri, io, il capo del Partito autonomo, nella mia città… Non era passato un giorno che appresi di essere stato bollato come “nemico della patria” e minacciato di passare per il tribunale di guerra. Ma quale tribunale, quale autorità rappresentavano costoro?
Il modus vivendi
Poi c’è stato il referendum. Sì, il referendum per decidere noi, i fiumani, le sorti della nostra città! E c’era da fidarsi, le proposte del governo italiano dicevano a chiare lettere che mai e poi mai Fiume sarebbe stata separata dalla madre patria. Macché, nemmeno a quelle proposte assennate del governo il “vate” volle cedere: canaglie li chiamava, e anche peggio! Ma chi era la vera canaglia, quello, che minacciava di mandare in galera per dieci anni chi gli si opponesse – e certo pensava a me per primo, Riccardo Zanella, con quei provvedimenti! Eh no, bisognava lottare e battersi perché le proposte italiane fossero accolte: così ho fatto tappezzare la città di manifesti: «Decidete! … non tollerate che altri abusino del Vostro nome, del Vostro diritto e degli interessi supremi d’Italia e di Fiume». E i miei cittadini avrebbero anche deciso e detto sì. Il risultato? Nonostante lo si fosse vinto, quel referendum, il “comandante” lanciò all’attacco i suoi “legionari”, e via violenze, fino a invalidare le elezioni!
Lo scontro
Cos’altro restava da fare a me, legittimo rappresentante di una città occupata da un’illegittima forza d’occupazione? Appellarmi al governo italiano, richiedere che i regolari ne riprendessero finalmente il controllo, questo potevo fare e questo ho fatto, per la mia Fiume e per i miei concittadini. E se questo non bastava, non potevo che denunciare ai legittimi rappresentanti dello Stato le ingiustizie e i soprusi di D’Annunzio e dei suoi, facendomi interprete della dell’esasperazione dei miei concittadini, stanchi di sfilate, di divise, di esplosioni, lotte e botte per le strade! Come rispose D’Annunzio? Arrestando i miei amici, fior di galantuomini mandati jn galera, e infangando il mio nome con sciocchi giochi di parole… Ma è arrivato eh, il Natale di sangue!
Ultimo atto
Nemmeno quello è bastato… certo D’Annunzio non c’era più, ma in città era ancora il caos: mica se n’erano andati via tutti, i legionari, le testi più calde, e a quelli, piano piano, si sono aggiunti i fascisti. Eppure Rapallo parlava chiaro: Fiume stato libero, e i miei concittadini alle elezioni era me e i miei autonomi che avevano votato! C’è voluto un altro colpo di stato per cacciarmi: questa volta sono stati i fascisti, sette mesi prima della “marcia su Roma” è su Fiume che hanno marciato. In Jugoslavia ho dovuto rifugiarmi, e poi in Francia, dopo il ’34, tra gli esuli antifascisti. Pétain mi ha pure mandato in un campo di concentramento… Solo alla fine della guerra, la seconda guerra mondiale!, sono tornato in Italia. Da qui, da Roma, di nuovo tutti i miei pensieri, le mie energie, i miei desideri andavano a Fiume, al suo bel mare azzurro, ai monti verdi che la circondano… ma Fiume, la mia Fiume, era perduta per sempre ed io, Riccardo Zanella, me ne sono andato nel silenzio di un lungo, doloroso, immeritato esilio…
Bibliografia
- Atti del convegno: L’autonomia fiumana (1896-1947) e la figura di Riccardo Zanella : Trieste, 3 novembre 1996, s.l., s.e., 1997.
- BALLARINI, Amleto, L’antidannunzio a Fiume: Riccardo Zanella, Trieste, Edizioni Italo Svevo, 1995.
- KLINGER, William, «Due memoriali inediti di Riccardo Zanella al Consiglio dei ministri degli esteri di Londra», in Fiume. Rivista di studi adriatici, 23, 2011, pp. 61-68.
- STELLI, Giovanni, Storia di Fiume. Dalle origini ai giorni nostri, Pordenone, Ed. Biblioteca dell’immagine, 2017.
- STELLI, Giovanni, L’azione politica di Zanella e del Partito autonomo, in PUPO, Raoul, TODERO, Fabio (a cura di), Fiume, D’Annunzio e la crisi dello Stato liberale in Italia, Trieste, Irsml FVG, 2010, pp. 157-178., 23, 2011, pp. 61-68.
Sitografia
- MARTELLI, Riccardo, s.v. Zanella, Riccardo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 100, 2020, URL: < https://www.treccani.it/enciclopedia/riccardo-zanella_%28Dizionario-Biografico%29/ >.
- PETESE, Lucia, s.v. Zanella Riccardo, in SIUSA, URL: < https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=90306 >.
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