ISSN: 2038-0925

Numero 5 1|2011

13/ Fuori dal regime fascista: organizzazioni politiche degli italiani a Tripoli durante la fase postcoloniale (1948-1951)

di Chiara LOSCHI – Il colonialismo italiano è mosso da diverse necessità, dal tentare una soluzione ai problemi economici, alla ricerca di prestigio su scala internazionale. Nel 1939 il regime fascista proclamò la Libia “Quarta sponda”, come naturale prolungamento della penisola italiana, insediando migliaia di italiani in villaggi creati ex novo. All’ombra di questo potere che tentò di pianificare l’emigrazione italiana, si svilupparono nella regione altre visioni politiche che emersero nella fase post-coloniale. Il presente contributo intende analizzare i movimenti progressisti, comunisti e sindacali italiani, che in Libia operarono tra il 1948 e il 1951, portatori di una differente interpretazione dell’“italianità” e dell’impresa coloniale.



1/ Un entusiasmo in declino: un nuovo sguardo sulla percezione del Risorgimento in Polonia (1848-1871)

di Lidia JUREK – Il Risorgimento è sempre stato considerato dagli storici polacchi e italiani un’ esperienza che ha profondamente entusiasmato l’élite polacca nei confronti della causa nazionale. Questo articolo intende invece sottolineare quanto il movimento italiano abbia in realtà fortemente polarizzato la politica polacca. Le principali fazioni politiche, superata una prima fase di entusiasmo, si sono allontanate dal Risorgimento, sia pure per ragioni molto diverse. A partire da queste reazioni alle vicende italiane, i polacchi hanno costruito concetti nazionali che sono stati consolidati nel corso degli intensi dibattiti sul Risorgimento. In questo senso le élite polacche hanno reinventato il significato della loro nazionalità all’interno di un discorso sul nazionalismo italiano.



11/ “La vera Italia è all’estero”. Esuli antifascisti a Ginevra e nell’Alta Savoia

di Fabio MONTELLA – Lo studio ricostruisce l’attività degli antifascisti italiani attivi a Ginevra e nell’Alta Savoia francese.
In questa permeabile zona di confine gli esuli costruirono un’identità che affondava le proprie radici nella tradizione risorgimentale ma che proponeva un modello totalmente alternativo a quello veicolato dal fascismo attraverso le sedi consolari e le altre istituzioni del regime.
Figure come quelle di Giuseppe Chiostergi, Guglielmo Ferrero, Egidio Reale e Giuseppe Biasini catalizzarono intorno a sé numerosi oppositori al regime, creando una comunità che forniva notevole aiuto ai connazionali, come nel caso della colonia estiva per i bambini creata a Saint-Cergues.
La seconda guerra mondiale mostrerà i frutti più maturi di questa intensa attività solidaristica.



10/ Anarchici italiani negli Stati Uniti. Le biografie parallele di Mattia Giurelli e Alberto Guabello

di Carlo De MARIA – L’analisi delle esperienze migratorie di Mattia Giurelli e Alberto Guabello mette in luce aspetti meno indagati dalla storiografia , che ha a lungo trascurato, anche per la difficoltà di reperire le fonti, quella parte del movimento operaio emigrata dall’Italia. Nei due profili biografici si coglie l’occasione di poter approcciare la storia del movimento operaio negli Stati Uniti, dei movimenti anarchici e dell’emigrazione. Sia Giurelli che Guabello mostrarono di essere animati non solo dalla necessità, ma anche dalla volontà di partire. L’esperienza del sindacalismo anarchico di Paterson restituisce una delle immagini dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti.