ISSN: 2038-0925

1/ Aquila asburgica, leoni veneziani e multilinguismo: le eredità imperiali nel Novecento a Fiume Rijeka

di Vanni D’ALESSIO

Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 61, 1|2025

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ABSTRACT TESTO INTEGRALE L’AUTORE REFERENZE LICENZE

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PERINČIĆ, Tea, "Rijeka ili smrt! D’Annunzijeva okupacija Rijeke, 1919.-1921. = Rijeka or Death!: D’Annunzio’s Occupation of Rijeka, 1919-1921", Rijeka, Naklada Val, 2019, p. 166. © Proprietà del Museo di storia e marineria del Litorale croato (Pomorski i povijesni muzej Hrvatskog primorja). Per gentile concessione dell’autrice e del Museo.

PERINČIĆ, Tea, Rijeka ili smrt! D’Annunzijeva okupacija Rijeke, 1919.-1921. = Rijeka or Death!: D’Annunzio’s Occupation of Rijeka, 1919-1921, Rijeka, Naklada Val, 2019, p. 166. © Proprietà del Museo di storia e marineria del Litorale croato (Pomorski i povijesni muzej Hrvatskog primorja). Per gentile concessione dell’autrice e del Museo.

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Abstract


Italiano

Nel corso del Novecento la città di Fiume è stata oggetto di contese e politiche nazionalizzatrici stimolate da forze politiche locali e nazionali. Nella costruzione, legittimazione e rappresentazione dei loro assetti politici e sociali questi stati hanno dovuto affrontare il nodo della multinazionalità fiumana, ancorata ai retaggi culturali imperiali, a loro volta legati all’influenza politica, economica e culturale che, oltre all’Impero asburgico, avevano esercitato anche la Repubblica di Venezia e il Regno croato-ungherese, fino al più lontano Impero romano. Il Regno d’Italia che prese possesso di Fiume era uno stato nazionale che mostrò attitudini imperialistiche nel secondo conflitto mondiale. Terminato il conflitto la città passò alla Jugoslavia, stato multinazionale come un impero ma federale come una repubblica, con le sembianze di un piccolo impero balcanico. In questo saggio non si tenterà una lettura sulla natura di queste formazioni politiche, ma si discuterà del loro retaggio culturale, focalizzando l’attenzione sul ruolo di alcuni simboli ed elementi materiali e immateriali – in particolare le lingue e i monumenti con i leoni e l’aquila riconducibili al passato imperiale, o percepito come tale – e su come alcune pratiche, metafore e rappresentazioni siano legate a sentimenti contrastanti, tra desiderio di rimozione e nostalgia.

Parole chiave: eredità imperiale, Fiume, monumenti, nazionalizzazione, Rijeka.

 

English

Throughout the twentieth century the city of Fiume was the object of disputes and nationalization policies driven by both local and national political forces. In constructing, legitimizing, and representing their political and social structures, these states had to confront the issue of Fiume’s multinational character, rooted in imperial cultural legacies. These legacies were in turn linked to the political, economic, and cultural influence not only of the Habsburg Empire but also of the Republic of Venice and the Croatian-Hungarian Kingdom, extending as far back as the Roman Empire. The Kingdom of Italy, which took control of Fiume, was a nation-state that exhibited imperialistic tendencies during the Second World War. After the war, the city was incorporated into Yugoslavia, a multinational state resembling an empire but structured as a federation, akin to a small Balkan empire. This essay does not aim to assess the nature of these political entities but instead explores their cultural legacies. It focuses on the role of specific symbols and both tangible and intangible elements – particularly languages and the monuments of the eagle and the lions linked to the imperial past or perceived as such – and examines how various practices, metaphors, and representations relate to conflicting sentiments, oscillating between a desire for erasure and nostalgia.

Keywords: Fiume, Imperial legacy, Monuments, Nationalization, Rijeka.

 
 

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L’autore


Vanni D’Alessio insegna Storia Contemporanea, Storia digitale e Storia dei conflitti etnici e integrazione nazionale presso l’Università di Napoli Federico II e ha insegnato o fatto ricerca in diversi atenei italiani ed esteri: Padova, L’Aquila, University of Washington (Seattle), Sweet Briar College (Virginia, USA) e per più di dieci anni presso il Dipartimento di storia e il Center for Advanced Studies dell’Università di Fiume (Rijeka). Ha scritto numerosi saggi di storia sull’Adriatico orientale, su Istria, Fiume, Trieste e Mostar, una monografia sulla nascita del nazionalismo croato e italiano nell’Istria asburgica (Il cuore conteso, Napoli, Filema, 2003) ed ha curato un numero monografico su Leo Valiani (Leo Weiczen Valiani, Fiuman, European, Revolutionary, Historian : Časopis za povijest Zapadne Hrvatske<?/em>, 2015) e uno sulla storiografia adriatica con Mila Orlić (Upper Adriatic Historical Panopticon : Časopis za povijest Zapadne Hrvatske, 6-7, 2012). È coautore della mappa storica digitale Rijeka-Fiume, a Historical Narrative (URL: < https://rijekafiume.geolive.ca/ >).

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Per citare questo articolo


D’ALESSIO, Vanni, «Aquila asburgica, leoni veneziani e multilinguismo: le eredità imperiali nel Novecento a Fiume Rijeka», Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, N. 61, 1|2025

URL: <http://www.studistorici.com/2025/03/29/dalessio_numero_61/>

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Licenze


Creative Commons License«Aquila asburgica, leoni veneziani e multilinguismo: le eredità imperiali nel Novecento a Fiume Rijeka» by Vanni D’Alessio / Diacronie. Studi di Storia Contemporanea is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Unported.

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