Numero 40 | Invio di contributi
Premesse culturali e nuove prospettive
Il dibattito sul fenomeno mafioso negli ultimi decenni ha conosciuto una grande vitalità. A partire dalla metà degli anni Ottanta storici come Salvatore Lupo, Rosario Mangiameli e Paolo Pezzino sono stati protagonisti di importanti innovazioni in ambito storiografico. Decostruendo il paradigma culturalista, questi hanno infatti inserito la mafia tra le patologie della modernità, favorendo letture e interpretazioni innovative sul tema. A questo complesso di studi si sono affiancate nuove tendenze storiografiche che hanno influenzato la ricerca sull’argomento, come la World History che ha spinto storici come Giuseppe Carlo Marino ad allargare il campo d’analisi alla dimensione transnazionale (Globalmafia, 2011), lo stesso Salvatore Lupo che ha individuato nel movimento di persone e idee tra il vecchio e il nuovo continente i caratteri distintivi di Cosa Nostra (Quando la Mafia trovò l’America, 2008), o come Umberto Santino che con i suoi scritti ha promosso un approccio sociologico agli studi sulla mafia (Dalla mafia alle mafie: scienze sociali e crimine organizzato, 2006), fino ai Gender Studies che hanno portato gli storici e le storiche a interrogarsi sul ruolo giocato dalle donne nell’organizzazione e nella narrazione della criminalità mafiosa. Tutto ciò ha comportato un ampliamento del panorama delle ricerche e delle linee interpretative sul fenomeno mafioso.
Che ruolo hanno giocato gli organismi internazionali e gli organi istituzionali nella definizione della storia della criminalità mafiosa e che importanza ricopre oggi la mole di documentazione conservata per la costruzione di una fenomenologia della mafia?
Alla luce degli studi e delle indagini portate avanti nell’ultimo trentennio in che modo le mafie, la politica e l’ambito istituzionale ai vari livelli hanno intessuto relazioni condizionandosi reciprocamente nelle diverse realtà nazionali?
Come ha affrontato il fenomeno mafioso e la sua evoluzione nel tempo il mondo dei media e secondo quali canoni la cultura in senso lato ha inquadrato e valutato le dinamiche mafiose nelle sue caratteristiche sociali ed antropologiche nella dimensione locale come in quella nazionale o soprannazionale?
Che posizione ricopre oggi l’Italia nell’ambito delle rotte sulle quali corrono i più importanti traffici illegali delle organizzazioni mafiose e che ruolo gioca la globalizzazione nella diffusione di reati e illeciti legati all’incremento dei flussi migratori, allo sfruttamento ambientale e dei beni pubblici?
È attualmente ipotizzabile la fine di “Cosa Nostra” siciliana o è forse rilevabile una sua trasformazione? E in questo caso esistono analogie con l’evoluzione di altre organizzazioni criminali? È immaginabile oggi un “potere internazionale della mafia” artefice di un processo di convergenza operativa delle mafie che si sono moltiplicate al di là di Cosa Nostra?
Sono solo alcune delle domande che, partendo da premesse consolidate nel dibattito e nella letteratura, pongono questioni cruciali per la comprensione della realtà contemporanea, non solo in Italia ma anche a livello globale. In questo senso gli spazi per l’approfondimento sono ancora molti, e la necessità di ulteriori innovativi contributi in un ambito della ricerca storica con così significativi risvolti politici, economici, sociali e antropologici risulta fondamentale.
Sulla base di quanto detto e partendo dalle più recenti acquisizioni della ricerca di settore Diacronie. Studi di Storia contemporanea invita a proporre dei contributi sull’argomento, sia di tipo metodologico che comprendenti casi di studio e modelli di analisi comparati, privilegiando non solo la dimensione italiana ma anche quella globale e le altre realtà nazionali nel lungo periodo compreso tra la fine del XIX e l’inizio del XXI secolo, e quali specifici temi di indagine:
- ruolo e azione delle organizzazioni internazionali per il contrasto alle mafie;
- ruolo e documentazione delle commissioni parlamentari antimafia;
- rapporti tra mafie, ceto politico e contesto istituzionale;
- interesse, analisi e rappresentazione del fenomeno mafioso da parte del mondo della cultura e dei media;
- collegamenti internazionali, traffici transnazionali ed “economie globali” delle organizzazioni mafiose;
- prospettive di genere: femminilità, influenza e ruolo della donna nelle organizzazioni mafiose;
- sfruttamento delle migrazioni, eco-mafie e reati contro il patrimonio.
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Bibliografia di riferimento
- BENIGNO, Francesco, La mala setta: Alle origini di mafia e camorra, 1859-1878, Torino, Einaudi, 2015.
- DALLA CHIESA, Nando, Il potere mafioso. Economia e ideologia, Milano, Mazzotta, 1976.
- ID., La convergenza: mafia e politica nella Seconda Repubblica, Milano, Melampo, 2010.
- DALLA CHIESA, Nando, Mafia e antimafia: un’indignazione costruttiva, in PEPINO, Livio, REVELLI, Marco (a cura di), Grammatica dell’indignazione, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2013.
- DINO, Alessandra (a cura di), La lotta alla mafia: le politiche della sicurezza, in DINO, Alessandra, Poteri criminali e crisi della democrazia, Milano-Udine, Mimesis, 2011.
- GRIBAUDI, Gabriella (a cura di), Traffici criminali: Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità, Torino, Bollati Boringhieri, 2009.
- LUPO, Salvatore, Storia della mafia. Dalle origini ai nostri giorni, Roma, Donzelli, 1993.
- ID., Che cos’è la mafia. Sciascia e Andreotti, l’antimafia e la politica, Roma, Donzelli, 2007.
- ID., Quando la mafia trovò l’America. Storia di un intreccio intercontinentale, 1888-2008, Torino, Einaudi, 2008.
- MANGIAMELI, Rosario, La mafia tra stereotipo e storia, Roma, Editore Sciascia, 2000.
- MARESO, Manuela, PEPINO, Livio, Antimafia: storia, in MARESO, Manuela, PEPINO (a cura di), Dizionario enciclopedico di mafie e antimafia, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2013.
- MARINO, Giuseppe Carlo, Antimafia come rivoluzione culturale, Palermo, Rinascita siciliana, 1993.
- ID., L’opposizione mafiosa, Palermo, S. F. Flaccovio, 1996.
- ID., Storia della Mafia, Roma, Newton & Compton, 1998.
- ID., Globalmafia. Manifesto per un’internazionale antimafia, Milano, Bompiani, 2011.
- PEZZINO, Paolo, «La mafia siciliana come industria della violenza. Caratteri storici ed elementi di continuità», in Dei delitti e delle pene, 2/1993, pp. 67–79.
- ID., Mafia. Industria della violenza. Scritti e documenti inediti sulla mafia dalle origini ai giorni nostri, Scandicci, La Nuova Italia, 1995.
- ID., La mafia, in ISNEGHI, Mario (a cura di), I luoghi della memoria. Strutture ed eventi dell’Italia unita, Roma-Bari, Laterza, 1997, pp. 111-134.
- ID., Le mafie, Firenze, Giunti, 1999.
- SANTINO, Umberto, L’impresa mafiosa: dall’Italia agli Stati Uniti, Milano, F. Angeli, 1990.
- ID., La borghesia mafiosa: materiali di un percorso d’analisi, Palermo, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, 1994.
- ID., La cosa e il nome: materiali per lo studio dei fenomeni premafiosi, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2000.
- ID., «Scienze sociali, mafia e crimine organizzato, tra stereotipi e paradigmi», in Studi sulla questione criminale: nuova serie di Dei delitti e delle pene, 1/2006, pp. 99-114.
- ID., Dalla mafia alle mafie: scienze sociali e crimine organizzato, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2006.
- TESCAROLI, Luca, Le faide mafiose nei misteri della Sicilia, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2003.
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