ISSN: 2038-0925

Parole in storia: AMBARADAN

di Michele PANDOLFO

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La storia coloniale italiana è diventata oggetto di studio in diversi ambiti disciplinari. Come è ormai noto la presenza dell’Italia in Africa è durata parecchi decenni tra l’Ottocento e il Novecento, partendo dagli anni successivi all’Unità fino ad arrivare al Secondo dopoguerra con il repentino e forzato abbandono delle colonie. All’interno di quest’ampio arco cronologico, è interessante analizzare l’origine e l’evoluzione di alcune parole o di talune espressioni che si sono sviluppate in determinati momenti storici. Una di queste è «Ambaradan».

L’Amba Aradam è un altopiano montuoso situato in Etiopia nella regione del Tigrè, a circa 50 km a nord della capitale Addis Abeba. La parola Amba significa “monte”, mentre Aradam è il nome proprio dato alla montagna. Questo massiccio e il suo nome sono conosciuti in Italia per l’omonima battaglia che le truppe italiane guidate dal generale Pietro Badoglio combatterono durante la guerra fascista di aggressione all’Etiopia del 1935-36. La conquista dell’altopiano avvenne tra il 10 e il 19 febbraio del 1936: precisamente tra le giornate del 15 e del 16 la cima del monte venne raggiunta da un battaglione dell’esercito guidato dal duca di Pistoia, Filiberto di Savoia-Genova.

La ricostruzione del contesto in cui avvennero i combattimenti è complessa ma ormai accertata, così come ricorda lo storico Matteo Dominioni: «La conquista dell’Aradam non era indispensabile per l’avanzata da Macallè in direzione di Addis Abeba, ma gli italiani, se non avessero indebolito il nemico, avrebbero corso il rischio di lasciare scoperto un fianco della colonna, dato che sulla montagna ras Mulughietà aveva posto il proprio quartier generale e aveva posizionato i propri uomini. Allora Badoglio spostò in direzione dell’Amba il 3° e il 1° corpo d’armata; complessivamente aveva a disposizione 70mila uomini (7 divisioni), 280 cannoni e 170 aeroplani» [1].

Nella battaglia dell’Amba Aradam gli italiani si allearono con alcune tribù locali divise e in lotta fra loro; queste però, a seconda di come andavano le trattative, si coalizzavano sia con l’esercito dell’imperatore etiope Hailé Selassié sia con il nemico italiano. A un certo punto dello scontro si diffusero una tale confusione e incertezza per cui nessuna delle parti era in grado di capire chi fosse il proprio alleato e contro chi effettivamente combattesse. Il risultato finale fu comunque un gigantesco e sanguinoso teatro di guerra che portò al massacro di migliaia di militari e di civili. Quando i soldati che combatterono in Etiopia tornarono in Italia, di fronte a una situazione disordinata e caotica, cominciarono a definirla “come ad Amba Aradam” oppure “è un’Amba Aradam”.

Questa locuzione ha avuto un progressivo sviluppo e una notevole diffusione anche dopo la caduta del fascismo e la fine dell’esperienza coloniale, grazie al linguaggio popolare del cinema e della televisione, diventando un luogo comune quasi piacevole da pronunciare, a causa del suono musicale delle sillabe che lo componevano. Infatti le due parole si sono fuse in una sola attraverso una crasi, diventando “ambaradan”: la trasformazione della consonante finale m in n è un banale errore di pronuncia diventato comune poiché la parola si trovava raramente in forma scritta e veniva soltanto detta in determinati contesti per definire delle situazioni particolari di grande confusione, che poteva essere rappresentata da un insieme disordinato di persone o di oggetti, oppure un groviglio dal quale era difficile districarsi e uscire. Questa espressione inoltre sembrava voler assegnare anche un’involontaria vena comica al suo significato ed è così che spesso viene ancor oggi intesa da chi la pronuncia e da chi la ascolta.

Queste sfumature linguistiche si sono diffuse e stratificate nonostante la parola stessa richiami la tragicità dell’evento storico, ma soprattutto degli strumenti bellici utilizzati per raggiungere la vittoria finale e il totale annientamento delle truppe etiopiche. Infatti il generale Badoglio ebbe l’ordine dal capo del governo Benito Mussolini di impiegare gas chimici sia durante le operazioni preparatorie all’offensiva sia durante le fasi di ritirata delle truppe ormai sconfitte. Per questa ragione, durante l’inseguimento del nemico, vennero sganciate dagli aeroplani militari bombe chimiche sulle colonne etiopiche in rotta. Molti sono gli studi che hanno appurato questa scomoda e ormai innegabile verità, come ricorda di nuovo Matteo Dominioni: «gli aggressivi chimici nel corso della guerra furono impiegati dall’aeronautica, dall’artiglieria e da reparti appiedati del Servizio chimico. Tra il gennaio 1936 e la fine della guerra, a Massaua furono inviate […] decine di migliaia di proiettili per artiglieria da 105/28 caricati ad arsine. Questi colpi furono sparati nel corso del conflitto solamente durante la battaglia dell’Amba Aradam l’11, il 12 e il 15 febbraio 1936, poi furono lasciati nei depositi» [2].

Di conseguenza si evince come l’origine e l’evoluzione di questa espressione linguistica siano legate a un evento assai rilevante della storia coloniale, che per la maggior parte dell’opinione pubblica italiana è ancora poco conosciuta, come lo sono molte altre eredità, così lungamente celate e rimosse, della passata dominazione in Africa. Ancora oggi infatti il costante e quotidiano utilizzo, nella lingua orale, del modo di dire “Ambaradan” nasconde e confonde i connotati tragici dell’episodio storico descritto e di fatto lo sminuisce.

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NOTE


[1] DOMINIONI, Matteo, Lo sfascio dell’impero: gli italiani in Etiopia 1936-1941, Roma-Bari, Laterza, 2008, p. 23.

[2] Ibidem p. 34.

Bibliografia essenziale

Bibliografia

  • BELLADONNA, Simone, Gas in Etiopia. I crimini rimossi dell’Italia coloniale, Vicenza, Neri Pozza, 2015.
  • DEL BOCA, Angelo, I gas di Mussolini. Il fascismo e la guerra d’Etiopia, Roma, Editori Riuniti, 1996.
  • DEL BOCA, Angelo, Italiani, brava gente?, Vicenza, Neri Pozza, 2005.
  • DEL BOCA, Angelo, L’Africa nella coscienza degli italiani. Miti, memorie, errori, sconfitte, Laterza, Bari, 1992.
  • DEL BOCA, Angelo, La guerra d’Etiopia, l’ultima impresa del colonialismo, Milano, Longanesi, 2010.
  • DOMINIONI, Matteo, Lo sfascio dell’impero: gli italiani in Etiopia 1936-1941, Roma-Bari, Laterza, 2008.
  • LABANCA, Nicola, La guerra d’Etiopia 1935-1941, Bologna, Il Mulino, 2015.
  • LABANCA, Nicola, Una guerra per l’impero. Memorie della campagna d’Etiopia 1935-36, Bologna, Il Mulino, 2015.

Video

Videografia

1. Ambaradan (Filastrocca degli esclusi e della vita che verrà)

Il gruppo musicale degli Yo Yo Mundi ha pubblicato nel 2002 un album dal titolo Alla bellezza dei margini in cui è contenuta la canzone Ambaradan (Filastrocca degli esclusi e della vita che verrà).

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2. AMBARADAN

Il cantautore Alessio Lega ha pubblicato nel 2017 un nuovo lavoro di inediti intitolato Mare Nero, al cui interno si trova la canzone Ambaradan, che è esplicitamente dedicata alle stragi del colonialismo italiano durante la guerra d’Etiopia.

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3. AMBARADAN – IL TRAILER

Trailer del cortometraggio Ambaradan del 2017, di Amin Nour e Paolo Negro: gli autori hanno scelto questo titolo in quanto è sinonimo di confusione e di caos. Inoltre è un richiamo esplicito alla battaglia dell’Amba Aradam combattuta nel 1936.
Il protagonista della storia è un ragazzo italiano di origine africana che vive in una delle tante periferie di Roma e che rifiuta il proprio colore della pelle, avvicinandosi così pericolosamente a gruppi e a ideologie politiche di estrema destra.
Quest’opera ha vinto il premio MigrArti 2017 del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT).

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4. La battaglia per la conquista dell’Amba Aradam sul fronte eritreo (cinegiornale d’epoca tratto dall’Archivio Storico dell’Istituto Luce).

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5. Sull’Amba Aradam dopo la conquista e la messa in fuga del Ras Mulughietà con i resti della sua armata.

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6. Il bottino di guerra conquistato dalle truppe italiane nella battaglia per l’Amba Aradam.

Credits

  • Miniatura: Campagna di Etiopia – Battaglia dell’Amba Aradam by Istituto Nazionale LUCE via Wikimedia Commons [Public Domain].
  • Video 1: Ambaradan (Filastrocca Degli Esclusi E Della Vita Che Verrà) by Yo Yo Mundi on YouTube.
  • Video 2: AMBARADAN by Alessio Lega on YouTube.
  • Video 3: AMBARADAN – IL TRAILER by TAURON CHANNEL on YouTube.
  • Video 4: La battaglia per la conquista dell’Amba Aradam sul fronte eritreo. by Istituto Luce Cinecittà on YouTube.
  • Video 5: Sull’Amba Aradam dopo la conquista e la messa in fuga del Ras Mulughietà con i resti della sua armata. by Istituto Luce Cinecittà on YouTube.
  • Video 6: Il bottino di guerra conquistato dalle truppe italiane nella battaglia per l’Amba Aradam. by Istituto Luce Cinecittà on YouTube.

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