ControVersa: La bonifica agraria moderna come sviluppo / distruzione dell’ambiente
La bonifica agraria moderna è stata al centro di moltissimi studi – in particolare dagli anni Settanta del secolo scorso – che l’hanno analizzata principalmente come vettore primario di profondo mutamento delle campagne, di lotta al paludismo e al «disordine idraulico», con finalità di messa a coltura di nuove terre [1]. Queste ricerche, legate alla storia dell’agricoltura e a quella del paesaggio – una letteratura che ha esaminato esaustivamente la bonifica soprattutto come fattore di progresso socio-economico [2] – non ne hanno mai messo in dubbio la validità come processo di trasformazione territoriale. Dai primi anni del Duemila invece una nuova sensibilità verso la natura, una decisa critica ecologista, e un approfondimento degli studi sulle dinamiche locali, dove la bonifica mutava gli assetti sociali, culturali e ambientali, avrebbe gettato non poche ombre sulla sua eredità [3].
Fino alla fine degli anni Novanta gli studi sulla bonifica si muovono in massima parte verso l’approfondimento delle origini dei fenomeni di modernizzazione nel mondo rurale, specialmente in quelle aree dove questi giungevano in ritardo [4]; sono poi declinati specialmente alla comprensione delle circostanze che determinano le politiche agrarie del fascismo, a cui peraltro la bonifica è rimasta indubbiamente legata nell’immaginario collettivo [5].
Il contesto sociale e politico nel quale vengono maturando queste considerazioni risente del dibattito sulla riforma agraria, sulla questione meridionale, e sul passaggio nelle campagne da un’agricoltura tradizionale a una di tipo industriale e produttivistica: il prosciugamento e l’avvio delle terre paludose all’espansione agricola non può che essere riconosciuto positivamente per aver svolto una decisiva accelerazione allo sviluppo del paese [6]. Vi è inoltre un fil rouge dirigista tra fascismo e governi Dc nella circolazione dei saperi sulla bonifica della scuola di Arrigo Serpieri – sottosegretario all’Agricoltura durante il ventennio il cui nome è rimasto legato al concetto di integralità – con la cultura politica di alcune figure fondamentali del meridionalismo come Manlio Rossi-Doria o Pasquale Saraceno, tecnici prestati all’amministrazione statale, e convinti sostenitori del bisogno di questo tipo di interventi centralistici [7].
Gli studi su queste linee interpretative, contestualmente a una nuova sensibilità da parte dello Stato verso il territorio e ai problemi sorti dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, sembrano esaurirsi dopo aver raggiunto il loro apice alla fine degli anni Novanta. Successivamente, è emersa una crescente miniaturizzazione caratterizzata da approfondimenti di storia locale, che ha contribuito a rendere più sfaccettata e particolareggiata la vicenda bonificatrice, abbandonando in sostanza la dimensione politica [8].
Ma il ribaltamento del giudizio sulla bonifica in sé avviene anche con l’approdo alle ricerche di storia ambientale. Se alcuni studi precursori – come quelli dell’antichista Giusto Traina sull’Agro Pontino [9] – hanno evidenziato come l’accettazione acritica della bonifica tendesse a ridurre la complessità degli ambienti e delle economie palustri, transumanti e agro silvo-pastorali, con l’emergere della questione ambientale in ambito storico si è passati a una valutazione d’insieme di quelle trasformazioni territoriali.
La storia ambientale – animata da istanze che si configurano come «lettura storica dei problemi ambientali del presente, analisi dei processi attraverso i quali essi si sono venuti formando» [10] – sta conoscendo negli ultimi anni un notevole sviluppo nella storiografia italiana e internazionale [11] . Al centro di questi studi sta l’analisi dell’intervento umano sulla natura, considerata non più come «inerte fondale ma come protagonista, oggetto di indagine, agente e dato storico» [12]. Ne consegue che le attività che regolano la bonifica – l’irreggimentazione delle acque, il disboscamento, l’abolizione della proprietà collettiva e del godimento non privato della terra, la chiusura dei diritti demaniali e civici – sono temi cruciali per questa storiografia, che propone una critica complessiva al principio stesso su cui regge, e cioè l’avvicendamento di un ecosistema naturale scarsamente utile all’uomo con un altro utile all’uomo. Una critica radicale che non risparmia nemmeno il legame tra palude e malaria, giustificazione classica della validità della bonifica come necessaria evoluzione trasformativa dell’ambiente, che viene reciso da alcune ricerche che ne ridimensionano le connessioni causali [13]. Una delle conseguenze più dirette è la notevole crescita degli studi sull’economia umana delle paludi, che contribuiscono a delineare un quadro sostanzialmente inedito di quegli habitat, evidenziandone gli aspetti culturali, valoriali, ma anche più propriamente produttivi [14]. Non solo, questa interpretazione, che va dunque oltre lo studio del depauperamento della biodiversità provocato dall’annientamento degli ambienti umidi, sposta l’attenzione sulla bonifica come causa di alcuni fenomeni territoriali problematici: i casi di subsidenza o di salinizzazione del suolo sono esempi di questo tipo [15]. Gli aspetti legati alla redditività agricola o allo sviluppo produttivo, che erano stati al centro delle ricerche precedenti, vengono posti come dati critici su cui ragionare rispetto alla corruzione che hanno provocato sugli ecosistemi. In tal modo la bonifica, e in particolare quella moderna – che si differenzia da quella tradizionale per la velocità con la quale avviene per effetto dell’applicazione energivora delle macchine – viene letta come un processo ambientale in itinere, e non più un necessario, inevitabile, passaggio dal selvaggio e marginale ecosistema umido a uno di tipo civilizzato e agricolo [16].
In definitiva, anche se la questione ambientale sembra aver ormai posto una serie di interrogativi ineludibili e che stanno avendo in tempi recenti un impatto notevole sugli studi che si occupano del tema, tracciando un quadro generale su questo complicato processo, si può essere d’accordo con quanto sintetizzato da David Blackbourn sulla bonifica, e cioè che a differenza degli ingegneri idraulici, per gli storici è ben chiaro che lo stato dell’arte è sempre provvisorio [17].
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NOTE
[1] Di questi studi, uno fondamentale è quello di BEVILACQUA, Piero, ROSSI-DORIA, Manlio, Le bonifiche in Italia dal ’700 a oggi, Roma-Bari, Laterza, 1984.↑
[2] È la valutazione espressa da NENCI, Giacomina, La storiografia italiana, in Sociétés rurales du 20. siècle. France, Italie et Espagne, Roma, École française de Rome, 2004, pp. 23-52.↑
[3] Uno dei primi a criticare in particolare l’impatto ambientale della bonifica già negli anni Settanta: CEDERNA, Antonio, La distruzione della natura in Italia, Torino, Einaudi, 1975.↑
[4] D’ANTONE, Leandra, «La modernizzazione dell’agricoltura italiana negli anni Trenta», in Studi Storici, XXII, 3/1981, pp. 603-629. BEVILACQUA, Piero, Le rivoluzioni dell’acqua. Irrigazioni e trasformazioni dell’agricoltura tra Sette e Novecento, in ID. (a cura di), Storia dell’agricoltura italiana in età contemporanea, Spazi e Paesaggi, vol. I, Venezia, Marsilio, 1989, pp. 255-278. ↑
[5] STAMPACCHIA, Mauro, Ruralizzare l’Italia! Agricoltura e bonifiche tra Mussolini e Serpieri (1928-1943), Milano, FrancoAngeli, 2000; BARONE, Giuseppe, Mezzogiorno e modernizzazione. Elettricità, irrigazione e bonifica nell’Italia contemporanea, Torino, Einaudi, 1986. ↑
[6] NOVELLO, Elisabetta, McCANN, James C., «The building of “Terra Firma”: The Political Ecology of Land Reclamation in the Veneto from the Sixteenth through the Twenty-first Century», in Environmental History, 22, 3/2017, pp. 460-485.↑
[7] BERNARDI, Emanuele, Riforme e democrazia. Manlio Rossi-Doria dal fascismo al centro-sinistra, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2010.↑
[8] SORU, Maria Carmela, «Il territorio senza governo. Bonifiche e trasformazioni in Sardegna», in Meridiana, 37, 2000, pp. 99-123.↑
[9] TRAINA, Giusto, «Antico e moderno nella storia delle bonifiche italiane», in Studi storici, 26, 2/1985, pp. 431-436. ↑
[10] CORONA, Gabriella, «La storia ambientale e l’ideologia della crescita illimitata», in Contemporanea, VII, 1/2004, pp. 155-166, p. 160. ↑
[11] BONAN, Giacomo, «Storia e ambiente: scambio ineguale e mercato storiografico», in Annali dell’Istituto storico italo-germanico in Trento, 46, 2/2020, pp. 15-31.↑
[12] BEVILACQUA, Piero, Tra natura e storia. Ambiente, economie, risorse in Italia, Roma, Donzelli, 2000, p. 10.↑
[13] NOVELLO, Elisabetta, La bonifica in Italia. Legislazione, credito e lotta alla malaria dell’Unità al fascismo, Padova, CLUEB, 2009. Cfr anche SNOWDEN, Frank M., La conquista della malaria. Una modernizzazione italiana 1900-1962, Torino, Einaudi, 2006. ↑
[14] BREDA, Nadia, I respiri della palude, Roma, CISU, 2020; GRUPPUSO, Paolo. «Edenic Views in Wetland Conservation: Nature and Agriculture in the Fogliano Area, Italy», in Conservation & Society, 16, 4/2018, pp. 397-408.↑
[15] Un esempio sull’Agro Pontino, senza dubbio la bonifica del Novecento più impattante sugli assetti territoriali: BUDONI, Alberto, MARTONE, Maria, ZERUNIAN, Sergio, La Bioregione Pontina: esperienze, problemi, linee di ricerca per scenari di futuro, Firenze, SdT Edizioni, 2018.↑
[16] ARMIERO, Marco, GRAF VON HARDENBERG, Wilko, BIASILLO, Roberta, La natura del duce, Una storia ambientale del fascismo, Torino, Einaudi, 2022, pp. 24-46; BIASILLO, Roberta, Una storia ambientale delle Paludi pontine. Terracina dall’Unità alla bonifica integrale (1871-1928), Roma, Viella, 2023.↑
[17] BLACKBOURN, David, The Conquest of Nature: Water, Landscape, and the Making of Modern Germany, New York, Norton&Company, 2006, p. 68. La traduzione è stata ripresa da CAVALLO, Federica Letizia, Terre, Acque, Macchine. Geografie della bonifica in Italia tra Ottocento e Novecento, Reggio Emilia, Diabasis, 2011, p. 131.↑
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Bibliografia essenziale
- ARMIERO, Marco, GRAF VON HARDENBERG, Wilko, BIASILLO, Roberta, La natura del duce, Una storia ambientale del fascismo, Torino, Einaudi, 2022.
- BARONE, Giuseppe, Mezzogiorno e modernizzazione. Elettricità, irrigazione e bonifica nell’Italia contemporanea, Torino, Einaudi, 1986.
- BERNARDI, Emanuele, Riforme e democrazia. Manlio Rossi-Doria dal fascismo al centro-sinistra, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2010.
- BEVILACQUA, Piero, Le rivoluzioni dell’acqua. Irrigazioni e trasformazioni dell’agricoltura tra Sette e Novecento, in ID., Storia dell’agricoltura italiana in età contemporanea, Spazi e Paesaggi, vol. I, Venezia, Marsilio, 1989, pp. 255-278.
- BEVILACQUA, Piero, Tra natura e storia. Ambiente, economie, risorse in Italia, Roma, Donzelli, 2000, p. 10.
- BEVILACQUA, Piero, ROSSI-DORIA, Manlio (a cura di), Le bonifiche in Italia dal ’700 a oggi, Roma-Bari, Laterza, 1984.
- BIASILLO, Roberta, Una storia ambientale delle Paludi pontine. Terracina dall’Unità alla bonifica integrale (1871-1928), Roma, Viella, 2023.
- BLACKBOURN, David, The Conquest of Nature: Water, Landscape, and the Making of Modern Germany, New York, Norton&Company, 2006.
- CAVALLO, Federica Letizia, Terre, Acque, Macchine. Geografie della bonifica in Italia tra Ottocento e Novecento, Bologna, Diabasis, 2011.
- CEDERNA, Antonio, La distruzione della natura in Italia, Torino, Einaudi, 1975.
- NOVELLO, Elisabetta, La bonifica in Italia. Legislazione, credito e lotta alla malaria dell’Unità al fascismo, Padova, CLUEB, 2009.
- TRAINA, Giusto, «Antico e moderno nella storia delle bonifiche italiane», in Studi storici, 26, 2/1985, pp. 431-436.
Sitografia
- «Fuori Luogo: Paludi Pontine L’Amazzonia perduta», in Fuori Luogo URL: < https://www.raiplay.it/video/2016/08/Fuori-luogo—Paludi-Pontine—LaposAmazzonia-perduta-del-01082016-dd804eb4-192d-42c1-ab87-1708f86cb4a9.html > [consultato il 3 novembre 2023].
- «L’Italia delle bonifiche», in Passato e Presente URL: < https://www.raiplay.it/video/2022/04/Passato-e-Presente-LItalia-delle-bonifiche-con-la-Profssa-Elisabetta-Novello–3d29037a-e248-4726-86cf-efda149a43ed.html > [consultato il 3 novembre 2023].
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Video
Dall’acqua ai campi, dai campi al silenzioIstituto Alcide Cervi |
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Lavori di bonifica nell’agro ferrareseIstituto Luce Cinecittà |
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Galleria di immagini
Credits
- Immagine 1: Le Ferrovie Decauville in opera durante i lavori di bonifica dell’Agro Pontino on Wikipedia Commons (Public Domain).
- Immagine 2: Luca Zampini Idrovora La Pisana di Argenta on Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 (Public Domain).
- Immagine 3: (April 2, 2021) — Sabaudia, an Italian province south of Rome, is pictured on the coast of the Tyrrhenian Sea as the International Space Station orbited 264 miles above On Wikipedia Commons (Public Domain).
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