ISSN: 2038-0925

Devenir historien-ne: post #3

Prosegue la partnership avviata con Devenir historien-ne, il blog di informazione sulla storia mantenuto da Émilien Ruiz, collaboratore di Diacronie. Questo mese proponiamo la traduzione del post «Mais par quoi vais-je bien pouvoir commencer?».

La traduzione e l’adattamento dal francese sono stati curati da Deborah Paci.

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Da dove cominciare (…per riuscire bene)?
9 settembre 2011

di Émilien Ruiz

Quando un’idea originale di ricerca è giunta a maturazione e si è prossimi all’iscrizione alla laurea magistrale, si pone una questione “esistenziale”, che si insinua come un guastafeste: «Da dove cominciare?».

Beninteso: la prima cosa da fare è andare a ricevimento dal proprio (futuro) relatore o relatrice per discutere del progetto. Ma l’ideale, se è possibile, è non presentarsi a mani vuote… L’obiettivo di questo post è di fornire qualche consiglio a coloro i quali si domandano da dove cominciare la loro ricerca. Questo post è basato, almeno in parte, sulle esercitazioni svolte nel 2010, nel corso del primo semestre del seminario di metodologia.

Cominciate con i dizionari!

I dizionari enciclopedici sono strumenti insostituibili, quale che sia il livello di avanzamento della ricerca. È una risorsa troppo spesso trascurata che, invece, rappresenta un eccellente strumento per avviare una riflessione su un tema. Enciclopedie classiche (Robert o Larousse per la Francia; Treccani per l’Italia) e generaliste (come Universalis o Wikipedia), ma soprattutto tematiche:

Cominciate dunque con l’identificare quelli che vi saranno utili in funzione dei vostri interessi. “Quelliˮ e non “quelloˮ: la distinzione è importante perché non si tratta di definire un termine una volta per tutte, ma di elaborare e di prendere coscienza della varietà di definizioni possibili di uno stesso fenomeno e di elaborare, recuperando fonti differenti, definizioni provvisorie che vi permetteranno di cominciare a lavorare.

Realizzate schede per l’insieme dei termini del vostro argomento di ricerca, dei concetti che ipotizzate di utilizzare e degli autori che potrete incontrare in futuro sulla base della ricerca.

Elaborate una bibliografia di lavoro…

Cominciate, sin dall’inizio della ricerca, a recensire il complesso dei lavori che a priori vi sembrano utili a portarla avanti nel migliore dei modi. Per fare ciò disponete di numerosi strumenti di ricerca in linea, di bibliografie tematiche e di apparati critici (note a piè di pagina e bibliografie) delle vostre letture.

Una bibliografia di lavoro vi permetterà di prendere coscienza della storiografia sul tema e di stabilire un programma di lettura. Per questa seconda tappa, vi consiglio di fare, se è possibile, una prima indagine dei titoli individuati (introduzioni, conclusioni,indici e recensioni delle opere, abstract). Potrete così assicurarvi che i contenuti corrispondano ai titoli rinvenuti e procedere ad una prima selezione delle letture da affrontare in prima battuta.

Una buona soluzione potrà essere quella di compilare una scheda per ogni opera, possibilmente con Zotero, prendendo nota di tutto ciò che vi sembra utile (come minimo i temi affrontati a partire dall’indice, le tesi che si possono evincere dall’introduzione e dalla conclusione, la tipologia delle fonti utilizzate, il luogo di conservazione e la data della prima consultazione). Completerete queste schede dopo aver portato a termine letture approfondite; allo stesso modo incrementerete la bibliografia sulla base delle vostre scoperte…

…e procedete ad un primo esame delle fonti

È molto importante, sin dall’inizio della ricerca, procedere ad un primo esame delle fonti per identificare le fonti potenziale. Anche in questo caso non si tratta di stabilire una lista definitiva, ma di valutare in prima istanza la fattibilità della ricerca che volete portare avanti.

Iniziate con l’identificare il luogo o i luoghi dove si trovano le fonti che potranno esservi utili per sviluppare nel migliore dei modi la vostra ricerca; individuate la tipologia (o le) delle fonti che lì si trovano e che vi potranno essere utili. Disponete, ancora una volta, di numerosi strumenti di ricerca in linea – si vedano ad esempio, quelli proposti dagli Archives nationales (o, per l’Italia l’ICCU, Istituto Centrale per il Catalogo Unico) –: troverete indicazioni preziose per le vostre letture studiandone con attenzione gli apparati critici. (Se vi domandate che cosa sia una “fonte”… continuate a leggere questa rubrica: un post sarà dedicato a questo tema).

Tenete un diario di bordo e rivedete il vostro progetto di ricerca

Quale che sia il percorso che deciderete di intraprendere per iniziare la vostra ricerca (ciò che la precede non è che una delle strade percorribili fra le tante), tenere un “diario di bordo” potrà esservi utile. Quale che sia la forma di quest’ultimo, dovrà permettervi di fare il punto con regolarità sull’avanzamento dei vostri lavori.

L’esercizio potrà sembrarvi inutile e fastidioso durante le prime settimane, ma voi, con ogni probabilità, cambierete opinione quando, dopo qualche mese, potrete farvi riferimento per comprendere perché diamine vi siete lanciati nello spoglio di una specifica serie archivistica o nella lettura delle opere complete di un singolo autore…

Nello stesso ordine di idee, queste prime tappe dovranno condurvi, parallelamente alle vostre letture, a rivedere il vostro progetto di ricerca, a riprenderlo, a riscriverlo e, soprattutto, a ripensarlo. Se vi state domandando a cosa potrebbe servirvi… vi incoraggio a leggere un post precedente, intitolato «Comment (et pourquoi) écrire un projet de recherche?».

Infine, potete leggere regolarmente La boîte à outils des historiens… dove troverete i consigli di Franziska Heimburger per cominciare bene l’anno, prendendo buone abitudini

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E voi? Da dove avete cominciato? Condividete con noi le vostre esperienze,
lasciando un commento qui di seguito o su Devenir historien-ne
(nella pagina del post originale)

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